Su un colle nei pressi di Luco, nel comune di Poggibonsi, si trova il castello di Strozzavolpe, le cui origini risalgono al lontano XI secolo. Fatto edificare da Benuccio da Salimbeni in una zona strategica, fu in seguito anche conquistato nel 1313 da Arrigo VII di Lussemburgo, durante la sua discesa in Italia. Come ogni castello che si rispetti, anche questo è teatro di una leggenda di fantasmi.
Si racconta infatti che lo spettro di una volpe si aggiri, nelle notti di luna piena, nei dintorni della fortezza. La leggenda risale al periodo in cui Bonifacio IV di Toscana fece costruire il maniero, sebbene nei paraggi del sito vivesse una volpe in grado di far scappare anche i più prodi cavalieri. Ebbe dunque inizio una poderosa caccia, ma l’abilità di quest’animale le impedì di essere catturata. Pare dai racconti che si tramandano che la volpe fosse anche in grado di sputare fiamme dalle sue fauci terribili. Sarebbe stato Bonifacio in persona, stanco del molto tempo perso, a tendere una trappola con laccio nella foresta e a catturare, strozzandolo, l’animale. Dopo la morte della volpe un mago predisse a Bonifacio che il castello sarebbe durato tanto quanto il corpo della fiera; fu quindi imbalsamata, ricoperta d’oro e tumulata nelle fondamenta del castello, là dove nessuno avrebbe potuto trovarla.
Ma questa non è l’unica leggenda ambientata a Strozzavolpe. Si narra infatti che tale Cassandra, moglie di Giannozzo, fu ritrovata da questi con l’amante, mentre era nascosta nelle stanze buie della fortezza. Il marito, per punirli, li murò dunque vivi nei muri della camera, non senza eccesso di reazione. Da allora gli spettri dei due amanti si aggirerebbero nelle leggendarie stanze di questo secolare castello.
