Il Chianti, ricco di forti tradizioni culinarie così come tutta la Toscana, riesce a dare il meglio di sè durante le festività, soprattutto quelle natalizie.
Protetti dal freddo pungente, potremmo passare intere giornate a guardare la neve candida coprire le colline che circondano i borghi e i paesi della zona. Al riparo, magari davanti a un caldo fuoco di un camino, potremmo gustare innumerevoli dolci deliziosi, semplici, come tradizione vuole, ma unici.
Sicuramente tra quelli più noti, il panforte affonda le sue origini in un passato lontano. La tradizione che lo vede sulle tavole del Natale di tutta la Toscana è riportata addirittura dallo stesso Pellegrino Artusi, che nella sua La scienza in cucina lo raccomanda per il pranzo di Natale.
Molto famosi, semplici, ma buonissimi, sono anche i brigidini, che fanno la loro comparsa nel calendario culinario a dicembre. Cialde croccanti e molto friabili, profumate all’anice e solitamente in vendita nelle fiere e sagre di paese, in Toscana ma anche in Emilia. Questi dolci nascono in un convento di monache devote a Santa Brigida di Svezia, da cui ha origine il nome.
Meno conosciute, ma deliziose, sono le copate senesi, a base di un impasto di miele, noci e mandorle, racchiuso tra due ostie e con grande probabilità nato nel convento di Montecelso, in provincia di Siena, già prima del XV secolo.
Impossibile però dimenticare altri due dolcetti tipici del Natale, immancabili sulle tavole di tutti i toscani: i cavallucci, frutta candita, noci, con un gradevolissimo sentore di anice, e i ricciarelli, forse i più noti tra i prodotti dolciari di tutta la regione, a base di uova e mandorle, entrambi preziosi tesori della città di Siena e dei suoi dintorni.
Facili da preparare, i dolci della tradizione natalizia possono regalare momenti magici alle nostre feste, donandoci quel pizzico di dolcezza che tutti noi desideriamo.
Non ci resta che augurare a tutti buone feste e ovviamente buon appetito!
