Il mese per antonomasia dedicato alla vendemmia è ovviamente settembre, sebbene i malintesi con il clima siano sempre più difficili da fronteggiare, costringendo i coltivatori a raccolte estemporanee. Il termine stesso “vendemmia” indica il procedimento di raccolta dell’uva destinata alla vinificazione. I frutti diverranno mosto e grazie alla fermentazione si trasformeranno in vino. Il processo di produzione richiede molta dedizione, tanto studio e ovviamente tanto amore; si è calcolato infatti che per ogni vite è necessario un periodo di circa 4 anni prima che possa produrre frutti adatti.
Alcune prime testimonianze di vendemmia risalirebbero a più di 10.000 anni fa, nella regione nota come Mezzaluna Fertile, oggi Medio Oriente. Qui il raccogliere l’uva faceva parte di un rito religioso, durante il quale si ringraziavano le divinità per i frutti della terra. Da quel momento la coltivazione della vite si è estesa a tutto il Mediterraneo e oltre, raggiungendo in breve tutte le latitudini.
In epoca romana la raccolta dell’uva coincideva con delle feste sia all’inizio che alla conclusione del periodo di vinificazione. Il 19 agosto c’erano le Vinalia Rustica, festività celebrate per richiedere la protezione dei grappoli in maturazione. Riti propiziatori e il sacrificio di un agnello a Giove servivano a chiedere un raccolto abbondante. L’11 di ottobre invece si festeggiavano le Meditrinalia, a conclusione della raccolta. Il mosto veniva mescolato al vino vecchio per aumentarne la gradazione alcolica. Infine, il 23 aprile era la volta delle Vinalia Prioria, eventi in cui si assaggiava il vino nuovo prodotto la stagione precedente.
La produzione di vino in territorio chiantigiano però risale al periodo etrusco, sebbene solo dopo l’anno 1000 la vinificazione subì un importante impulso. I primi documenti in cui il nome Chianti è associato al vino prodotto in questa zona risalgono alla fine del Trecento; nel corso del tempo poi la produzione di questo vino aumentò moltissimo, tanto da rendere necessario regolamentarne la realizzazione. Fu infatti adottata una forma di tutela basata sui criteri geografici, entro i quali il vino doveva essere prodotto per essere definito Chianti.
Buona vendemmia e, come dice il proverbio, quel che con l’acqua mischia e guasta il vino, merita di bere il mare a capo chino.