Si avvicina il periodo più freddo dell’anno, almeno secondo la tradizione popolare dei giorni della merla, ovvero quello dei giorni 29, 30 e 31 di gennaio. Si dice che se in questo periodo farà molto freddo si avrà una bella primavera, mentre se farà caldo la bella stagione arriverà in ritardo.
Esistono tuttoggi diverse leggende relative a questa affascinante tradizione, a seconda della geografia e delle epoche storiche. Una di queste narra di due merli, in origine di colore bianco, che per ripararsi dal clima gelido di questi ultimi scampoli di gennaio, entrarono in un comignolo e lì restarono per tre lunghi giorni. Quando ne furono usciti le loro piume erano tutte nere a causa della fuliggine; così infatti da quel giorno i merli nascono neri.
Le origini della tradizione risalirebbero tuttavia al mito greco di Demetra e Persefone. La merla, messaggera di Persefone, annuncia infatti l’arrivo della primavera alla madre Demetra. In base al clima dei giorni in cui questa merla si sarebbe presentata, avremmo avuto una stagione successiva conseguente. Se le temperature fossero state miti quando la merla avrebbe fatto capolino fuori dal suo nido, allora l’inverno sarebbe durato a lungo.
Una ulteriore leggenda narra che Gennaio, per dispetto, abbia scatenato pioggia contro la merla. Inizialmente infatti il mese di gennaio aveva ventotto giorni, così per evitare il gelo e passare presto a febbraio, la merla faceva provviste e si rintanava fino alla fine del mese. Gennaio, indispettito, avrebbe perciò prolungato il mese di altri tre giorni, sfogando tutto il gelo e il maltempo che riusciva a creare.
Successivamente la tradizione si è mescolata alla storia. Tale Sebastiano Pauli scriveva nel 1740: «”I giorni della Merla” in significazione di giorni freddissimi. L’origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s’aspettò l’occasione di questi giorni: ne’ quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all’altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne’ quali passò sopra il fiume gelato.»
Storia e leggenda dunque si fondono, per contribuire alla creazione di un’affascinante periodo dell’anno, gelido magari, ma senza dubbio ricco di tradizione.